Incanto fatto di silenzi e canti della Terra
La nostra Terra è un posto da visitare in lungo e in largo e, percorrendo sentieri alternativi, più intimi e meno turistici, si godrebbe della vista di una testimonianza della tradizione pugliese che affonda le sue radici storiche in un passato molto lontano. Seguendo il percorso dell’Appia Antica, ad 11 km da Altamura, ci imbattiamo infatti nella Masseria Jesce, una delle peculiarità che, senza dubbio, rende il nostro patrimonio rurale e naturalistico splendido agli occhi del visitatore. Trattasi di una delle tante masserie fortificate in Puglia, espressione di un’organizzazione geo-economica legata al Latifondo, la grande proprietà terriera che alimentava le rendite delle classi aristocratiche e della borghesia del 1500. Per capirne il fenomeno occorre risalire all’Impero Romano, in quanto la “villa” era un prototipo di masseria economicamente autonoma che produceva e consumava tutto ciò che era necessario per il sostentamento, con mura di cinta per proteggere dall’assalto dei nemici.
La Masseria Jesce, con le sue garitte pensili, gli ambienti articolati su due piani principali, le stalle, il deposito degli attrezzi agricoli, gli ambienti del piano nobile destinati ad uso abitativo, l’insediamento rupestre con grotte disposte ad anfiteatro, dimostrava infatti una forte indipendenza dal centro abitato, tanto da poterla definire un vero e proprio microcosmo. Gli antichi abitanti del casale, abitato fin dal IV sec. a.C., e i suoi proprietari, i Signori Mari, crearono un luogo di culto arricchito nei secoli da affreschi che testimoniano la religiosità di quella laboriosa comunità rurale. Quando vi si giunge è imprescindibile una visita alla cripta affrescata dedicata a San Michele Arcangelo e ai bellissimi riquadri parietali del XVII sec. realizzati da Didaco de Simone.
Un luogo che è stato una stazione di posta, un luogo magico dove l’istrionico Donato Emar Laborante organizza rassegne teatrali.
Un luogo che, se pensiamo ad un turismo lento, potrebbe essere meta di tour enogastronomici, percorsi-natura, stage teorico-pratici, laboratori di mountain bike. E ancora si potrebbe adibire a masseria didattica, potrebbe essere un itinerario da seguire per il relax dell’ecologista, dello sportivo e del turista.
La Masseria Jesce la si potrebbe apprezzare a vari e differenti livelli creando una rete rurale tra strutture ricettive. Chiudiamo gli occhi e facciamoci trasportare da quell’incanto fatto di silenzi e canti della Terra.
di Lucia Calia