Un filo conduttore lega i tesori archeologici
Inaugurata il 30 marzo 2017 ed aperta al pubblico dal giorno successivo, la Rete Museale dedicata all’Uomo di Altamura si appresta a diventare uno dei Musei più visitati di Puglia e Basilicata. Realtà come la Grotta di Lamalunga, il Pulo ed il Museo Archeologico, per noi altamurani sono sempre sembrate realtà sconnesse ed indipendenti, ma tutto questo sembra essere volto al termine esattamente un anno fa.
Grazie ad un progetto di musealizzazione, questi tre siti sono stati messi in rete, tra loro, insieme al quattrocentesco Palazzo Baldassarre, luogo di rivisitazione della scoperta dell’Uomo.
Parole quali ‘recupero’ e ‘valorizzazione’ sembrano concretizzarsi finalmente, grazie ai fondi del Po Fesr 2007-2013 dell’Unione Europea e della Regione Puglia (Programma Stralcio Area Vasta Murgia). Il piano di lavoro presentato ha garantito la realizzazione di allestimenti agevoli, diversificati ed altamente tecnologici, in tutte e tre le sedi, per la fruizione di elementi culturali ed artistici di alto livello.
L’uomo di Altamura, scoperto il 3 ottobre del 1993 nella grotta di Lamalunga da un gruppo di speleologi del CARS (Centro Altamurano di Ricerche Speleologiche), rappresenta un autentico tesoro paleontologico. Gli ultimi studi evidenziano che si tratterebbe del più antico dato paleontologico per i Neanderthal. Il 26 aprile del 2016, erano state presentate, in anteprima mondiale, le immagini del volto dell’Uomo, la cui ricostruzione in scala reale è stata realizzata dai paleo-artisti olandesi Adrie e Alfons Kennis, ed è oggi conservata proprio presso il Museo altamurano, nell’area a lui dedicata.
La collaborazione tra Regione Puglia, Polo Museale della Puglia, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Città Metropolitana di Bari, Parco Nazionale dell’Alta Murgia e scorsa amministrazione comunale, ha permesso il completamento della Rete Museale. Risalgono a gennaio 2018 importanti dati che accertano l’importanza di un progetto di così ampio respiro.
Tra i dieci musei pugliesi più visitati del 2017, compare proprio il Museo Nazionale Archeologico di Altamura, in ottava posizione, seguito poi dal Museo Jatta di Ruvo di Puglia.
A fare da capofila il monumento federiciano per eccellenza: Castel del Monte, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1996.
Il risultato ottenuto attesta il grande impegno profuso nel progetto, dal momento che, fino allo scorso anno, il museo della nostra città non era nemmeno presente nell’elenco. Il Polo Museale della Puglia, in linea con le disposizioni ministeriali, nasce proprio dall’intento di valorizzare i contenitori culturali, le aree archeologiche, i castelli, le gallerie, i musei, appunto, mettendoli in comunicazione tra loro. L’utenza pare aver accolto con grande entusiasmo il richiamo di questi ‘tesori’ e, ad attestarlo, bastano le statistiche regionali: il Museo di Altamura, ha avuto una crescita pari al 100% rispetto ad un decennio fa e, in soli 8 mesi, lo stesso contenitore ha contato ben 25.888 visitatori. A seguito della notevole impennata conseguita, si cominciano a raccogliere i frutti di un energico lavoro di squadra. Tra i primi riconoscimenti giunti, il Premio EMYA, ovvero il Premio del museo europeo dell’anno, conferito ai migliori spazi museali europei, distintisi per innovazione ed autonomia gestionale.
di Ilaria Morgese